La Galleria del Deposito, da sinistra: Kiky Vices Vinci (incinta di Valentina), Eugenio Carmi, Popi Fedeli
La Galleria del Deposito. Foto di Ugo Mulas
Mostra di Oton Gliha. Da sinistra: Paolo Minetti, Popi Fedeli, Gliha, Flavio Costantini, Kiky Vices Vinci, Eugenio Carmi
Allestimento di una mostra alla Galleria del Deposito.Eugenio Carmi e Brano Horvat
Konrad Wachsmann alla mostra inaugurale della Galleria del Deposito, novembre 1963. Foto di Kurt Blum
Konrad Wachsmann alla mostra inaugurale della Galleria del Deposito, novembre 1963. Foto di Kurt Blum
Inaugurazione di una mostra alla Galleria del Deposito. Kiky Vices Vinci indossa uno dei suoi gioielli che Max Bill definì piccole sculture
Inaugurazione della mostra delle latte litografate di Eugenio Carmi alla Galleria del Deposito. Con Kiky Vices Vinci e Gian Lupo Osti
Eugenio Carmi e Getulio Alviani. Foto di Ada Ardessi
Eugenio carmi con Giulio Confalonieri e Glillo Dorfles alla mostra di Richard P. Lohse alla Galleria del Deposito, 1964. Foto di Ada Ardessi
Carmi con Victor Vaserely che firma le serigrafie per la Galleria del Deposito, Berna. Foto di Kurt Blum
Victor Vaserely che firma le serigrafie per la Galleria del Deposito, Berna. Foto di Kurt Blum
Il pescatore Nanni con uno dei foulard delle edizioni Galleria del Deposito.
Francesca Carmi con un multiplo
Konrad Wachsmann davanti a un quadro di Max Bill, luglio 1964. Foto Publifoto
All'inaugurazione della mostra di Max Bill (a destra).
"Mezzo cubo" di Max Bill, multiplo per la Galleria del Deposito. Foto di Ugo Mulas
Max Bill all'inaugurazione della sua mostra alla Galleria del Deposito, 1964. Foto di Lisetta Carmi
Max Bill e Konrad Wachsmann, 1964. Foto Lisetta Carmi
Riunione del Consiglio Direttivo del Gruppo Cooperativo di Boccadasse. Da sinistra: G. Beringheli, B. Horvat, E. Carmi, C. Fedeli, E. Luzzati, F. Costantini, K. Vices Vinci, G. Zinsler, P. Minetti, V. Horvat Pintaric. Foto di Kurt Blum
Una riunione dei soci. Da sinistra, Beringheli, Horvat, Carmi e Fedeli
Abitanti di Boccadasse davanti alla Galleria del Deposito
César prepara una sua "Expansion ephémère", 1969. Dietro da sinistra: Camillo Arcuri, Pizzo Greco, Winfred Gaul, Pierre Restany, Gianni Colombo, Eugenio Carmi.
Eugenio Carmi con César mentre prepara una "Expansion", 1969.
César prepara una sua "Expansion ephémère", 1969. Dietro da sinistra: Camillo Arcuri, Pizzo Greco, Winfred Gaul, Pierre Restany, Gianni Colombo, Eugenio Carmi.
Il serigrafo Brano Horvat al lavoro
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La Galleria del deposito, Boccadasse
Germano Facetti, uno dei soci fondatori della galleria del Deposito. Foto di Kurt Blum
Mostra di Achille Perilli alla Galleria del Deposito
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Bracciale in Argento di Kiky Vices Vinci, opera multipla edizioni della Galleria del Deposito
La gazza ladra, foulard di Emanuele Luzzati, cm 90x90, multiplo per la Galleria del Deposito
Il giornale della Galleria del Deposito, n.20, 1965
Il museo di Villa Croce di Genova nel 2003 ha dedicato una grande mostra all'attività del Deposito e agli artisti che vi furono coinvolti. Nella foto la sala dedicata alle opere di Kiky Vices Vinci: multipli, gioielli e opere uniche

Galleria del Deposito

Alla Galleria del Deposito sono state dedicate, in epoca recente, due mostre. 
Nel 2006 al Museo d'Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, a cura della direttrice del museo, Sandra Solimano (leggi i testi di Gillo Dorfles - Arnaldo Pomodoro - Lucio Del Pezzo - Carlo Fedeli)
. Nel 2011 all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles

 

La cooperativa Galleria del Deposito nasce da un’idea di Eugenio Carmi che subito coinvolge tre dei suoi amici: Popi Fedeli, Emanuele Luzzati e Flavio Costantini. “Dobbiamo fare qualcosa di nuovo”, e sostiene che va fatto proprio lì, a Boccadasse, il borgo di pescatori ai margini della città, in cui vive con la sua famiglia e dove ha il suo studio.
"Qualcosa di nuovo” potrebbe essere considerato uno degli “slogan” di Carmi di quegli anni, una frase immediata che rispecchia sia un suo approccio che lo caratterizzerà anche in seguito, sia lo spirito rivoluzionario ed entusiasta di quegli anni.  L’idea è quella di offrire un’alternativa alle logiche commerciali del mercato dell’arte, e di creare un polo artistico e culturale a livello internazionale.  Il punto è essenzialmente realizzare e veicolare un’arte accessibile a un pubblico molto più vasto: dire di massa è sicuramente esagerato, ma sicuramente non quello rappresentato dai collezionisti tradizionali. 
Luzzati, Costantini e soprattutto il giornalista Popi Fedeli - con il quale Carmi condivideva l’esperienza dell’Italsider. – abbracciano subito l’iniziativa. Decidono che il gruppo deve essere una cooperativa, che non ha scopo di lucro e che deve auto finanziarsi e non avere, quindi, nessun apporto economico esterno. 
Il 3 settembre 1963, si costituisce Il Gruppo Cooperativo di Boccadasse. Nel frattempo hanno aderito altri esponenti del mondo della cultura e dell’arte visiva: soci fondatori sono gli artisti Flavio Costantini, Achille Perilli, Kiky Vices Vinci, lo scenografo e artista Emanuele Luzzati, il critico Bruno Alfieri, il grafico e designer Germano Facetti e il fotografo Kurt Blum, cui nel tempo si aggiungeranno il gallerista Paolo Minetti (come direttore della galleria) e numerosi esponenti del mondo artistico e intellettuale. 
Il 23 novembre dello stesso anno la cooperativa inaugura la Galleria del Deposito, così chiamata perché la sede è un ex deposito di carbone, che si affaccia direttamente sulla  spiaggia dove attraccano le barche dei pescatori.  Il Deposito apre al pubblico con Sedici quadri in blu, collettiva curata da Gillo Dorfles (divenuto anch’egli socio della cooperativa). Gli artisti presenti in mostra appartengono a correnti diverse e, addirittura, a fianco delle rigorose astrazioni, compare anche un’opera di Marc Chagall. L’intento, infatti, non è quello di creare una nuova tendenza nell’arte, ma piuttosto – e questa è un’altra delle caratteristiche peculiari del Deposito – di creare un percorso fatto di affinità emozionali, attraverso l’opera di artisti contemporanei, molto spesso d’avanguardia. 
Dal mondo dell’industria Carmi mutua l’esigenza democratica di diffondere “il bello” nella società e il rapporto tra arte e tecnica. Infatti, oltre alle mostre di opere originali a cadenza mensile, il Deposito è in assoluto la prima realtà italiana a produrre e immettere nel mercato i Multipli, (vedi quelli di Eugenio Carmi tra le sue opere) sculture seriali e in dimensioni ridotte - quindi a prezzi accessibili - veicolate e distribuite attraverso un Notiziario mensile pubblicato in italiano e in inglese, inviato a musei e gallerie d’arte più importanti del mondo, ad artisti, critici e personalità della cultura. Per un certo periodo i Multipli furono esposti e venduti anche nei grandi magazzini, sia in Italia (alla Rinascente) che all’estero, con lo scopo di raggiungere un pubblico più diversificato e di far entrare l’arte nella vita di tutti i giorni. Presto i Multipli del Deposito arrivano anche negli Stati Uniti, dove vengono distribuiti dall’agente Eugenia Butler di Los Angeles. 
Con la stessa filosofia che è al centro del lavoro all’Italsider, Carmi coinvolge nell’iniziativa molti esponenti contemporanei della scena artistica e culturale internazionale che sente affini allo spirito del gruppo e, nel corso degli anni, i soci della cooperativa aumentano di numero, così come gli artisti che collaborano dall’esterno. Nell’ottica dei multipli, che sono comunque esclusivamente opere d’arte, il Deposito produce anche, foulards, vassoi in acciaio smaltato e grafiche, firmati dagli artisti. Anche in questo caso non sono né i materiali, né il design a rappresentarne il valore degli oggetti, ma solo la riproduzione dell’opera bidimensionale che gli artisti realizzano appositamente, progettando anche il modo con cui i colori avrebbero ricoperto  il semplicissimo oggetto seriale che ne era alla base. Le serigrafie, che Carmi aveva affidato alla tecnica del serigrafo yugoslavo Brano Horvat, non erano ancora considerate una forma di opera d’arte e, anch’esse, permettevano la diffusione di un’arte seriale, in questo caso caratterizzata da colori decisi e compatti. 
Il Deposito, che era contemporaneo ad analoghe realtà pionieristiche straniere - il gruppo Mec-Art e la Galleria Denise Réné di Parigi, il gruppo Mat di Basilea, l’Alecto di Londra, la Multiples di New York, nel 1968 partecipa anche alla mostra Ars Moltiplicata del Wallraf-Richartz Museum di Colonia.



 

Soci

Bruno Alfieri (socio fondatore), Getulio Alviani, Germano Beringheli, Max Bill, Kurt Blum (socio fondatore), Eugenio Carmi (presidente), Germano Celant, Giulio Gonfalonieri, Flavio Costantini (socio fondatore), Gillo Dorfles, Dusan Dzamonja, Germano Facetti (socio fondatore), Carlo Fedeli (vicepresidente), Lucio Fontana, Mario Gavello, Karl Gerstner, Brano Horvat, Vera Horvat-Pintaric, Richard P. Lohse, Emanuele Luzzati (socio fondatore), Paolo Minetti (direttore), Marcello Morandini, Achille Perilli (socio fondatore), Arnaldo Pomodoro, Jesus Rafael Soto, Victor Vaserely, Kiky Vices Vinci (socio fondatore).

Mostre

Novembre 1963: Sedici quadri blu, Getulio Alviani, Max Bill, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, Marc Chagall, Piero Dorazio, René Duvillier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gottfried Honegger, Achille Perilli, Paul Raclé, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Victor Vasarely
Dicembre 1963: Cagli: magia e realtà, di Corrado Cagli
Gennaio 1964: Getulio linee luce di Getulio Alviani
Febbraio 1964: Miroslav Šutey
Marzo 1964: Eugenio Carmi
Aprile 1964: Flavio Costantini
Maggio 1964: Paolo Scheggi
Giugno 1964: 19 opere grafiche edite dalla Galleria del Deposito, opere di Getulio Alviani, Giuseppe Caporossi, Eugenio Carmi, Enrico Castellani, Flavio Costantini, Achille Perilli, Miroslav Šutey, Victor Vasarely, Konrad Wachsmann
Luglio 1964: Max Bill
Settembre 1964: Richard P. Lohse
Ottobre 1964: Achille Perilli
Novembre 1964: Ilija Bosilj
Dicembre 1964: I nuovi progetti del Deposito: sei vassoi smalto su acciaio di Getulio Alviani, Eugenio Carmi, Flavio Costantini, Richard P. Lohse, Emanuele Luzzati, Achille Perilli; sei pezzi concentrici di Eugenio Carmi; cinque serigrafie di Max Bill, Eugenio Carmi, Flavio Costantini, Victor Vasarely
Gennaio 1965: Oton Gliha
Febbraio 1965: Miela Reina
Marzo 1965: Hermann Goepfert
Aprile 1965: I bambini di Vho, mostra di pitture infantili realizzate secondo la metodologia educativa del maestro Mario Lodi
Maggio 1965: Victor Vasarely
Giungo 1965: Dusan Dzamonja
Settembre 1965: Karl Gerstner
Ottobre 1965: Winfred Gaul
Novembre 1965: Marcello Morandini
Dicembre1965: Piccole opere di Getulio Alviani, Marina Apollonio, Agostino Bonalumi, Eugenio Carmi, Gianni Colombo, Toni Costa, Lucio Fontana, Winfred Gaul, Karl Gerstner, Gruppo Mid, Richard P. Lohse, Manfredo Massironi, Marcello Morandini, Achille Perilli, Arnaldo Pomodoro, Paolo Scheggi, Jesus Rafael Soto, Miroslav Šutey, Victor Vasarely, Kiky Vices Vinci
Gennaio 1966: Kiky Vices Vinci
Febbraio 1966: Jesus Rafael Soto
Marzo 1966: Lucio Del Pezzo
Maggio 1966: Arnaldo Pomodoro
Giugno 1966: Remo Remotti
Ottobre 1966: Willi Gutmann
Novembre 1966: Frammenti di Agostino Bonalumi
Dicembre 1966: Situazioni ’66, opere di Getulio Alviani, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Gianni Colombo, Piero Gilardi, Enzo Mari, Manfredo Massironi, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto
Febbraio 1967: Gianni Colombo
Marzo 1967: Piero Dorazio
Maggio 1967: Umberto Bignardi
Giugno 1967: Joe Tilson
Ottobre 1967: Ambiente spaziale, di Lucio Fontana
Dicembre 1967: Sue Bitney